Riunione del 10 – di cosa si è parlato

Carissimi AmiciAlberi,

Nella riunione del 10, tra  gli argomenti, si è parlato della situazione di piazzale Cialdini e del ponte Castelvecchio, antico ponte tutt’ora esistente tra via Einaudi e l’ex ospedale Umberto I.

Per rendere l’idea è aggredito dalla vegetazione e in totale abbandono: probabilmente c’è chi spera che crolli definitivamente per eliminare così un altro tassello importante della storia di Mestre, visto che sono anni che se richiede invano il restauro e la valorizzazione.

Vi alleghiamo qui sotto un interessante  link che parla dell’estrema importanza degli alberi in ambito cittadino per la riduzione delle nocive polveri sottili. Anche in questo, a Mestre, si va in controtendenza: ci tocca assistere alla sistematica devastazione del verde ( ad esempio causa il tram, per il palazzo Marinese di via Pio x, per fare scempio del bosco di Mestre a ridosso del Centro Culturale Candiani trasformandolo in cantiere, in via Costa per fare spazio a un discutibilissimo parcheggio sotterraneo, e così via…):

http://www.corriere.it/ambiente/13_giugno_27/alberi-citta-riduzione-polveri-sottili_e2ee8f96-dd73-11e2-a264-78b7af641acd.shtml

Infine potrete leggere qui sotto un intervento di Rosanna Bolgan sempre riguardante la mancanza di rispetto per il verde nel nostro Comune

Lo scandalo della bellezza

Alla fine di maggio una splendida magnolia con moltissimi fiori in boccio è stata potata in modo tale da assumere una forma vagamente compatta e piramidale. Naturalmente l’operazione ha comportato il taglio di tutte le propaggini con i fiori e di molte foglie, per cui adesso il povero albero protende molti rami spogli che sembrano secchi.

Alla mia semplice domanda: “Perchè ora e così” i potatori hanno risposto seccati che così è molto più ordinata e piacevole a vedersi. Avevano già capitozzato cedri e pini vari facendo scempio di nidi e rifugi per uccelli e ridotto uno splendido angolo ricco di elementi sani e solidi a un insieme modesto e misero.

Io suppongo che sia perchè certi mezzi meccanici sono molto costosi e quindi vanno ammortizzati con il lavoro nel corso di tutto l’anno, senza alcun rispetto per le stagioni di vegetazione delle piante e la loro diversa natura. Tanto la gente è ormai talmente addomesticata da anni di gestione del verde raffazzonata e miope al punto da non riconoscere più come tali, azioni violente e inadeguate.

Infatti i parchi pubblici (vedi via Pio x e Candiani) diventano colate di cemento, che definire pacchiane è un pietoso eufemismo, e le aiole spartitraffico vengono ricoperte di sassi, quando non uccise con diserbanti. Per far morire non solo le erbe diverse da quelle con diritto di cittadinanza, ma anche la terra e ammorbare pure l’aria con sostanze cancerogene.

Tuttavia ciò che dà più fastidio in questo andazzo è che non si può più godere del variare delle stagioni (già ci mette di suo anche il cambio di clima!) della vista di alberi e cespugli belli ed adeguatamente fioriti e visitati dagli uccelli del territorio.

Bisogna sempre intervenire, ridimensionare, tenere a bada gli elementi della natura, trattati come alieni pericolosi, senza sapere che questi interventi contro il verde, uniti alla cementificazione di vaste aree della nostra Mestre, minano o alterano la possibilità di assorbimento del terreno in caso di precipitazioni eccessive . Prolifera nei giardini e nei parchetti sopravissuti a vari tornado come tram e opere assurde gli stili “palla” o “palo”che accomuna alberi diversi  e cespugli. Tutti dall’aspetto malaticcio perchè aggrediti da funghi e parassiti, conseguenze indesiderabili degli interventi subiti e scarsamente idonei a contrastare le violenze climatiche e la bellezza, quella democratica di erbe e fiori, ci lascia irrimediabilmente orfani.

Rosanna Bolgan di Amicoalbero

Mestre 05/06/2013

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