Cosa sta succedendo attorno a Forte Marghera in questi ultimi giorni?

Forse è il caso di fare un veloce riassunto, giusto per non perdere il filo.

 

18 febbraio 2014: Forte Marghera rischia la chiusura

Su Il Gazzettino appare a piena pagina un articolo nel quale viene scritto che all’improvviso il comune di Venezia scopre che tutto il Forte è inagibile e fuori regola sotto molti aspetti. Pietrangelo Pettenò, amministratore di Marco Polo System afferma che se la gestione fosse stata lasciata al Marco Polo System  ogni problema sarebbe stato risolto.

Sorge una  domanda: ma se si scopre all’improvviso  che tutto sta andando a rotoli ed è irregolare, come si può continuare a  lasciare il Forte in mano a chi lo ha già gestito per oltre un decennio?

 

18 febbraio 2014:  Il sindaco Orsoni chiede a Cà Foscari di lasciare i  terreni rimasti inutilizzati

Il Sindaco vuole sapere, entro una settimana, quanto tempo ci vuole per riavere indietro i terreni (15 mila metri quadrati) che Cà Foscari non utilizzerà in via Torino.

L’intenzione è  l’immancabile colata di cemento: “alberghi, bar, ristoranti, ostelli della gioventù e alberghi per famiglie”; la zona è troppo appetitosa, di fronte a Venezia, per non attrarre grandi investimenti !

 

19 febbraio 2014: Guerra per Forte Marghera, il comune è sotto assedio

A seguito di questi due articoli, si è sollevato un gran polverone. Chi attacca il comune per l’inerzia dimostrata in tutti questi anni (Diego Meneghetti di Fratelli d’Italia, Alessandro Vianello di Prima il Veneto) chi ne difende l’operato, come l’assessore Bettin secondo il quale tutta questa discussione  è un gioco al massacro che rischia solamente ad agevolare la svendita del Forte.

Viene citato anche il Gruppo di lavoro per Forte Marghera, accusato di tuonare continuamente contro questi pericoli di privatizzazione senza però farsi mai capire da giornalisti e amministratori. (fonte: Il Gazzettino)

 

20 febbraio 2014: 10 milioni per il restauro del Forte:

Il sindaco Orsoni dichiara di intendere di fare fruttare i 15.000 metri quadrati di terreno edificabile in via Torino, che saranno restituiti da Iuav e Cà Foscari.

E’ chiaro ed ovvio l’intento di cementificare tutta la zona interessata, come era stato dichiarato già il 18 febbraio 2014. Il valore per queste edificazioni viene stimato in 10 milioni di euro, che saranno utilizzati per il restauro del Forte (fonte: Il Gazzettino)

 

20 febbraio 2014: Così rilancio Forte Marghera, dice Orsoni:

 

Il sindaco Orsoni dichiara che Forte Marghera diventerà un nuovo quartiere della città, e vengono ipotizzate assegnazioni di spazi tra i quali ostelli per la gioventù, mentre il resto della residenza giovanile troverebbe posto in via Torino.

 

21 febbraio 2014: Cà Foscari fa la residenza studentesca:

 

Cà Foscari interviene su Il Gazzettino, dichiarando che non ha alcuna intenzione di non costruire in via Torino, anzi, c’è già la copertura finanziaria  per la costruzione di una residenza studentesca, con un’area complessiva di 6.200 metri quadrati escluso lo spazio esterno.

 

In conclusione, si resta smarriti ad ascoltare tutto quanto successo in questi giorni.

 

Ma nella nebbia, una luce sicura c’è, nonostante ciò che  si è letto nei giornali: è quella del Gruppo di lavoro per Forte Marghera che, mentre era  del tutto ignaro della bufera che si sarebbe scatenata nei giorni scorsi, ha organizzato un convegno di due giornate, lunedì 24 febbraio e lunedì 10 marzo alle ore 21,00 presso il circolo Due Portoni in calle Due Portoni n.10, e dove chi ancora dichiara di non avere capito cosa vogliono questi cittadini (che  tra l’altro rappresentano le Linee Guida predisposte in una lunga giornata di lavoro e successivi tavoli di lavoro che hanno coinvolto centinaia e centinaia di cittadini), potrà finalmente colmare questa sua lacuna, utilizzando anche il quaderno “ Forte Marghera cuore del campo trincerato” che verrà presentato nelle due serate, oltre che le Linee Guida che sono state consegnate a suo tempo  indistintamente a tutti gli amministratori.

Ma l’invito ad essere presenti lunedì 24 febbraio e lunedì 10 marzo vale non solo per costoro, ma soprattutto per i cittadini che hanno a cuore le sorti del Forte, e che ritengono sia doveroso un processo partecipato dalla cittadinanza e non calato dall’alto come pare invece si voglia fare, per disegnare il futuro del Forte. Ma è proprio su questo punto che c’è la maggior resistenza da parte di molti amministratori.

Si auspica invece che tutti questi spigoli possano essere smussati, e che finalmente vengano ascoltate le istanze della cittadinanza.

A lunedì 24 febbraio, allora,  per sapere finalmente tutto, ma davvero tutto, sul nostro  Forte Marghera!

 

 

Altre notizie:

ll Mattino di Padova del 19.2.2014

Una maxi-multa dei vigili per 25 pioppi potati male

Degli alberi, sul lungargine Rovetta a Terranegra, sono rimasti soltanto i tronchi Oggi l’intervento della polizia municipale: rischiano di pagare fino a 12.500 euro

Annalisa Celeghin

TERRANEGRA Addio al fruscio delle foglie, che mosse dal vento mostrano il loro lato d’argento. Addio

all’ombra rinfrescante, rifugio dal caldo torrido estivo. Di un filare di circa 25 pioppi situato nei pressi di un

maneggio lungo l’argine Rovetta, nel quartiere Isola di Terranegra, è rimasto ormai ben poco: nei giorni

scorsi una radicale azione di potatura ha ridotto i poveri alberi a tristi monconi senza fronde. Un intervento

brutale che potrebbe costare molto caro ai proprietari dei pioppi: per oggi infatti è previsto un

provvedimento del Comune, che effettuerà gli opportuni controlli e farà scattare una multa che può andare

da 1.250 a ben 12.500 euro. A segnalare il fatto ci ha pensato l’Aduc (Associazione per i diritti degli utenti e

consumatori), nella persona di Maria Grazia Lucchiari, delegata per il Veneto. «Per il regolamento del

Comune, “capitozzare” in questo modo gli alberi è considerato un abbattimento. L’albero che ha subìto una

drastica amputazione è privato dell’energia che gli deriva dalle foglie attraverso la fotosintesi clorofilliana;

per il suo nutrimento vitale deve pertanto crearsi una chioma il più in fretta possibile, sempre che gli resti

l’energia per farlo, altrimenti può morire. L’albero che soffre ‘la fame’ è così soggetto all’invasione di

malattie, a scottature, a spaccature nella corteccia, all’indebolimento dei rami». L’iniziativa dunque non

può rimanere impunita. Il regolamento comunale infatti parla chiaro: «Un albero correttamente piantato e

coltivato, in assenza di patologie specifiche, non necessita di potature, che avvengono solo in casi

straordinari. Gli interventi di “capitozzatura”, cioè i tagli che interrompono la gemma apicale dell’albero, e

quelli praticati sulle branche superiori a 60 cm di circonferenza, sono vietati. Tali interventi sono considerati

abbattimenti, e sono pertanto sanzionati». La drastica potatura assume una gravità particolare per la zona

in cui è stato effettuato: da ben 52 anni infatti qui si depositano i fumi del vicino inceneritore. «Visto l’alto

tasso di inquinamento gli alberi in quest’area sono indispensabili. Inoltre la vicinanza al ‘Parco delle energie

alternative Fenice’ fa sì che molti bambini vedranno questo scempio durante le loro uscite didattiche». Il

paragone, un po’ crudo, è però calzante: È come se ad una persona venissero tagliate le gambe o le

braccia», conclude Maria Grazia Lucchiari

 

Una buonissima notizia ( articolo del 15/02/14 allegato):

Il giardino sul retro del Centro Candiani sta per essere ripristinato! Il cantiere è stato smobilitato, e dovrebbe essere mantenuta la promessa di ricreare il “Bosco di Mestre” tale e quale era prima.

Tetti verdi a Bari: Guardate che splendida iniziativa; a Mestre ci potrebbe sicuramente stare, con tutti i palazzoni senza tegole costruiti senza soluzione di continuità:

http://www.greenme.it/abitare/bioedilizia-e-bioarchitettura/12579-tetti-verdi-bari-shagree

Alla Prossima!

Associazione AmicoAlbero

Via Col Moschin, 20 – Mestre (Ve)

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